(Visualizzazione di alcune parti dei condotti).
“Frontino osserva che tanto la Marcia, quanto la Iulia1, dal settimo miglio fino a Roma, correvano per i primi 528 passi (m.784) su sostruzioni, le quali sono completamente scomparse2 e i rimanenti 6472 passi (m.9611) su arcuazioni. Frontino non dice espressamente che le acque della Marcia portavano anche la Tepula3 e la Iulia, ma queste acque in effetti sorgevano sovrapposte dal punto in cui emergevano dal suolo; la Iulia emergeva presso Casino Bertone. Il fondo dello specus dell' Acqua Iulia era visibile, circa 30 anni fa, vicino all' acquedotto dei Sette Bassi. Il fondo dello specus della Iulia era a m. 0,80 sotto il caposaldo, cioè a m. 70,789 s.l.m. Era largo m. 0,59,. con le pareti in opus reticulatum d' età augustea spesse m. 0,45 e rinforzate successivamente con pareti di mattoni di m. 0,43 di spessore; la Iulia, senza dubbio, scorreva appena sotto il livello del suolo”(Ashby). Dopo m.300 dalla Casa Cantoniera “del Sellaretto”, all'altezza della metà della prima grande serie degli archi dell'Acqua Claudia-Anio Novus, vediamo la prima serie di rovine dei condotti dell'Aqua Marcia-Tepula-Iulia. Gli archi che sorreggono questo tratto, quasi completamente interrati, sono 10. Gli archi di tutte le serie di questo condotto, dove sono meglio visibili (e cioè a partire dalla seconda serie), presentano tracce del condotto della Felice. All'altezza delle imboccature degli spechi, in questa prima serie, vediamo un muro di opera listata di reticolato e laterizio con inserti in blocchetti di tufo disposti per testa e per taglio. La prima nostra analisi verterà sul lato interno verso il parco. Gli archi hanno una ghiera formata da blocchi rettangolari di tufo grigio (peperino, come testimoniato sia da Ashby che da Van Deman) , con l'estradosso formato da tufo giallo (sempre secondo i due studiosi, simile al tufo di Grotta Oscura) con un ulteriore rivestimento di materiale di rivestimento di colore grigio (probabilmente alcune tracce dei lavori di Tito, che ricoprì il condotto con un'opera in muratura, con una facciata in calcestruzzo ed opera reticolata con blocchetti di tufo e bande di mattoni triangolari., visibile solamente in alcuni tratti,altri interventi di Tito ed Adriano nell'opera in calcestruzzo con opera reticolata in tufello) . Sopra, un marcapiano di tufo grigio e, ancora sopra, tracce visibili dello speco dell'Aqua Marcia formato da 3 filari di tufo rosso scuro ( i due inferiori per taglio, quello superiore per testa). Sopra, un altro marcapiano grigio e i resti in cementizio dell'Aqua Tepula e Iulia, che partono contemporaneamente all'altezza del I arco. Visibili tracce del rivestimento dello speco della Tepula in opus reticulatum, presenti anche all'esterno del condotto della Iulia, i quali terminano all'altezza del VII arco . All'altezza del IX arco un'apertura di forma triangolare nei due condotti superiori. All'altezza del X arco sono visibili due speroni. Quello di destra, verso il parco, è in conglomerato cementizio rivestito con cortina di laterizio, mentre quello di sinistra presenta opera mista di laterizio, tufo e opera reticolata. A circa mt.20 abbiamo una seconda serie formata da altri 4 archi, sempre con ghiere di colore grigio scuro, estradosso in tufo giallo e marcapiano in colore scuro ed il condotto della Marcia in 3 filari di tufo, interamente disposti per taglio di colore marrone scuro. Sopra abbiamo un marcapiano in tufo scuro e tracce del cementizio dei condotti superiori. Sui successivi due archi è presente anche del rivestimento in cementizio (nel II è anche visibile una parte dell'estradosso in tufo giallo). Non ne sono visibili tracce dei condotti. Nella successiva III serie, abbiamo 11 archi, dei quali sui primi 8 vediamo l'estradosso in tufo giallo e il condotto della Marcia. Il V è stato chiuso da una cancellata moderna, mentre il VII è soggetto a dei lavori. Nell'ultimo arco vediamo un estradosso chiaro, il tufo marrone della Marcia. Su di un ulteriore arco, è visibile il tufo scuro della Marcia. Sull'altro lato, nella prima serie è visibile il laterizio esterno dei due condotti superiori con una serie di aperture e 4 speroni in laterizio. Non è visibile il piano della Marcia perché è coperto dalla vegetazione. Nella seconda serie, è visibile tutto il rivestimento esterno in laterizio della Marcia, mentre quello della Tepula-Iulia va dal I al IV arco. Tra gli ultimi 11 archi, il laterizio della Marcia è interamente visibile, mentre quello degli altri due condotti va dal I al IV,dopo una piccola interruzione riprende dal V al VII. All'altezza del V arco vi è una stazione idrica visibile dell'Aqua Felice, dopo le tracce si fanno più esigue. Quest'ultima serie di archi si trova simmetricamente alla destra (dal nostro punto d'inizio del percorso, a Via delle Capannelle) del famoso Casale di Roma Vecchia, che si erge nella zona centrale del parco. Gli studi condotti da vari studiosi, come Ashby, ci affermano che era un sistema strutturale pessimo: “ Le pareti laterali dello specus della Tepula non erano costruite sopra quelle della Marcia, ma piuttosto su di un lato, perché lo specus è molto più stretto. Lo specus della Tepula, oggi non più visibile, era più stretto, in quanto aveva meno acqua da convogliare. Un canale troppo largo avrebbe fatto stagnare l' acqua, ma allo stesso tempo era necessario lasciare lo spazio per le pulizie; così il canale, qui ed altrove venne realizzato più stretto di quello della Marcia. Era un sistema strutturale pessimo: la parete destra e la maggior parte del peso dello specus erano sostenuti dalla parete sinistra della Marcia; mentre la parete sinistra poggiava soltanto sulla copertura della Marcia e in molti punti l' aveva lesionata. La parete nordest di entrambi gli acquedotti fu rinforzato con un muro in mattoni e calcestruzzo,alto fino all'altezza del condotto della Tepula, se non fino a quello della Iulia”. Altre informazioni ritenute importanti: “All' estremità nord, di fronte al Casale Roma Vecchia, il fondo dello specus della Marcia si trova a m. 62,97 s.l.m. Dato che lo specus della Marcia, largo m.0,76, è alto m.1,35 con una lastra di copertura spessa m.0,25, il fondo della Tepula è a m. 64,82 e quello della Iulia, più alto di circa m.1,60, si trova a m.66,42 s.l.m.
Bibliografia:
E.B.Van Deman, The Building of The Roman Aqueducts, Carnegie Institute of Washington, Washington 1934, pp.105-106.
1 Il quinto acquedotto della città di Roma, costruito nel 33 a.C. Dall'edile Marco Vipsanio Agrippa, amico, collaboratore e, poi, genero di Ottaviano, alla cui famiglia fu dedicato.
2Van Deman 1934,pp.105
3L' ultimo acquedotto dell' età repubblicana, costruito dai censori Caio Servilio Cepione e Lucio Cassio Longino nel 123 a.C. Veniva dai Colli Albani.
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